di Andrea Guastalla
Dall’editoriale del Direttore Grazioli emergono chiaramente le due principali criticità nella gestione della viabilità inaugurata dalla nuova giunta.
Nel tentativo di realizzare le “soluzioni” al problema emerge sempre il concetto di conservazione, tipico della destra ed opposto a quello di modernizzazione consapevole. I problemi di Mantova, invece, andrebbero risolti guardando avanti, seguendo gli esempi di chi è all’avanguardia.
I provvedimenti proposti mi sembrano arretrati su entrambe i piani su cui si fonda l’azione amministrativa: su quello tecnico e su quello politico.
Sul piano tecnico evidenzio alcune criticità: innanzitutto il metodo: si fanno le prove, i tentativi. L’azione amministrativa fatta “a tentoni” non mi sembra molto adatta ad una città complessa e delicata come Mantova.
Un approccio più rigoroso del “tentativo” andrebbe messo in campo per comprendere le conseguenze di questi provvedimenti e per simularne gli effetti sul traffico e sulla sosta.
Ad esempio si dovrebbe monitorare l’uso degli spazi sosta nelle ztl da parte dei residenti, per capire se vi sia un vantaggio effettivo con la loro apertura o se il numero di posti liberi sia risibile come sembrerebbe di capire.
La convinzione, poi, che il traffico stemperato e diffuso su una area più vasta decongestionerà alcune arterie (P. Amedeo e V. Emanuele) è sbagliata se non si accompagna ad una effettiva apertura delle aree limitrofe alle arterie, quindi alla soppressione della ztl B, che consenta di usare via Carducci e le parallele a via Poma tra P. Amedeo e V. Emanuele in entrambe le direzioni per transito e sosta nei residui posti auto reperibili.
L’apertura di C.so Libertà inoltre porterà più traffico su V. Emanuele e via Marangoni, magari sottraendone a P. Amedeo, ma le vie di ingresso ed uscita dal centro resteranno sempre le stesse, pertanto si corre il rischio di richiamare nel pieno del centro un flusso di attraversamento da parte di residenti in altri comuni che oggi resta confinato sui viali.
Dovremmo ripensare l’intera rete in modo organico, non andare per prove e moltiplicare le proteste di comitati vecchi e nuovi.
Sul mito che un maggior traffico d’auto alla ricerca di impossibili parcheggi porterà più affari ai commercianti ho già detto in altri luoghi e qui non mi ripeto.
Il piano tecnico, quindi, mi sembra improntato a grande improvvisazione ed alle sensazioni più che alle precise e profonde valutazioni, ma se queste esistono davvero, allora sarebbero argomenti da esporre pubblicamente, per permettere un dibattito serio da subito.
Qui nascono gli errori sul piano politico. In primo luogo si rifugge dal dibattito (atteggiamento conservatore) e ci si giustifica con una affermazione inaccettabile: siccome era nel programma elettorale e ho vinto le elezioni, allora i cittadini lo vogliono. Il sillogismo è falso e strumentale. La nuova amministrazione sa benissimo che non è affatto stata scelta dalla maggioranza dei cittadini, bensì che “ha vinto le elezioni” e non certo perché chi è andato alle urne ha analizzato due precisi e dettagliati programmi di governo e dopo averli soppesati e confrontati nel merito ha scelto la somma dei provvedimenti di uno rispetto all’altro.
Sappiamo tutti a Mantova, perché lo ha ammesso per primo il Sindaco, che non ha vinto lui, ma ha perso il centrosinistra, per una somma di errori e di bassezze che tutti conoscono, per repentini cambi di casacca e per brama di conservazione del potere, ad ogni costo. Il Sindaco ha già ricompensato qualcuno, mentre altri che hanno dichiarato pubblicamente il proprio ruolo sono rimasti senza compensi, pazienza.
Quello che non va nell’atteggiamento del centrodestra attuale, perfettamente in sintonia con quanto praticato a livello nazionale, è il tentativo di far passare l’idea che chi ha vinto ha sempre ragione e gli elettori lo hanno votato per permettergli di fare tutto quello che ha per la testa, atteggiamento definito da Grazioli “forzato, diseducativo, semplicistico e sbrigativo” io aggiungo “pericoloso” . A Mantova si deve ancora dimostrare se la soppressione “a tentoni” delle ZTL viene richiesta dalla maggioranza dei cittadini o se è un pedaggio da pagare ad una piccola lobby del commercio. Sarebbe meglio, a mio avviso, affrettarsi ad elaborare una idea di città e porla all’evidenza di tutti in occasione della stesura delle Linee Programmatiche.
Da queste si capirà l’idea di città e la conseguente catena di atti amministrativi per realizzarla, ma da una prima lettura sembra che si proceda a tentoni anche lì, essendo anche queste improntate alla logica del “vedremo se”-“studieremo come” – “valuteremo”…..nessuna certezza, solo il libro dei desideri, delle tangenziali subacquee, quartieri immaginari, nessuna ciclabile vera, nessun ponte e d’altra parte, anche i sogni degli assessori al turismo restano inespressi, decine di idee destinate a non venire neppure esposte.
Concordo con l'architetto Guastalla. Ma quanti leggeranno? quanti hanno voglia di confrontare i punti del programma elettorale con la loro realizzazione? è vero che probabilmente non li hanno letti neanche prima questi punti. La maggior parte degli elettori ha votato sulla "fiducia". A molti ho sentito dire: "proviamo a vedere". Sì, proviamo! proviamo a mettere una pistina go-kart in piazza Martiri e vediamo come girano le macchinine. E dopo che abbiamo visto il difacimento? Sembra che interessi solo l'alternanza come principio democratico, che poi si tratti di alternanza vita/morte della città (o, come nel mio caso, vita/morte dell'entusiasmo partecipativo) poco importa a quelli che "provano a vedere". Io abbandono il campo... (lucia papaleo)
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