INCONTRI
Sul tema
LEGALITA’ & SICUREZZA
“Le mafie fatturano 130 miliardi di euro all’anno di cui molti guadagnati al Nord….”
Giovedì 25 Novembre 2010
L’impegno per contrastare la mafia e la illegalità
Intervengono:
Azzolino Ronconi – Associazione Libera e Namaste
Pierpaolo Romani – Associazione Avviso Pubblico
Coordina Francesco Rossi
Giovedì 16 Dicembre 2010
“La mafia al nord”
Presentazione del libro di Sara Di Antonio
Editore Aliberti
Coordina Paola Cortese
Mantova
Teatro delle Cappuccine
Piazza San Leonardo
ore 21
Conclude Marco Carra
portavoce del Circolo PD Mantova Centro
Corriere della sera
17 Novembre 2010
MILANO - Il presidente del Consiglio della Regione Lombardia Davide Boni si dice pronto a intraprendere un'azione legale nei confronti di Roberto Saviano dopo quanto affermato dallo scrittore lunedì sera nel corso della trasmissione «Vieni via con me», in merito all'ipotesi che rappresentanti istituzionali lombardi siano collusi con associazioni di chiaro stampo mafioso. «Non esistono atti giudiziari che convalidano il "teorema Saviano" - sottolinea Boni - pertanto ho attivato gli uffici del Consiglio regionale affinchè acquisiscano dalla Rai la registrazione della puntata di ieri, verificando alla lettera che cosa è stato detto e quali tipi di accuse sono state rivolte alle istituzioni lombarde, che comunque meritano rispetto». «Mi riservo quindi - spiega il presidente lombardo - di intraprendere delle azioni legali per tutelare la loro onorabilità, scrivendo anche al direttore di Raitre per chiedere chiarimenti. Come presidente del Consiglio regionale ritengo vergognoso che dagli schermi televisivi della tv pubblica si dia spazio ad arringhe politiche e demagogiche senza alcun contraddittorio e senza alcun riscontro nella realtà dei fatti in cui - conclude - qualcuno pensa che sia un gioco gettare fango su tutto e tutti».
Gazzetta di Mantova
19 Marzo 2009
La Lombardia è una regione che, tradizionalmente, ha visto la presenza della'ndrangheta e di Cosa nostra in modo ampio e pregnante, seconda solo al territorio calabrese e siciliano. E non è una presenza che risale a questi anni. Già negli anni 70 e 80, la Lombardia è stata al centro dei sequestri di persona, cioè dell'attività criminale più odiosa e feroce messa in atto dalla'ndrangheta, al fine di realizzare quell'accumulo di capitale che le avrebbe consentito di entrare, negli anni Novanta, da protagonista nel mercato internazionale della droga.
Per i magistrati antimafia l'affermazione che Milano sia la capitale della'ndrangheta, quanto meno sotto il profilo economico finanziario, non deve destare stupore, né dare scandalo, quasi che si fosse con tale definizione, imbrattato un territorio immune da questo tipo di contaminazioni».
La Dda di Milano durante gli anni Novanta si è occupata quasi esclusivamente della'ndrangheta in Lombardia, grazie anche ad una lunga e qualificata serie di collaboratori di giustizia, che hanno consentito di scoprire i suoi organigrammi, gli insediamenti, le attività, gli interessi, la rete di copertura anche istituzionale di cui godeva». I pm indagano nel milanese su formazioni di tipo'ndranghetistico, la cui esistenza per i magistrati pone in serio pericolo il tranquillo svolgersi della vita della collettività interessata da tali presenze». E dalle indagini si scopre che i clan radicati in Lombardia sarebbero autonomi rispetto a quelli della'madrepatria' Calabria.
Per i magistrati antimafia l'affermazione che Milano sia la capitale della'ndrangheta, quanto meno sotto il profilo economico finanziario, non deve destare stupore, né dare scandalo, quasi che si fosse con tale definizione, imbrattato un territorio immune da questo tipo di contaminazioni».
La Dda di Milano durante gli anni Novanta si è occupata quasi esclusivamente della'ndrangheta in Lombardia, grazie anche ad una lunga e qualificata serie di collaboratori di giustizia, che hanno consentito di scoprire i suoi organigrammi, gli insediamenti, le attività, gli interessi, la rete di copertura anche istituzionale di cui godeva». I pm indagano nel milanese su formazioni di tipo'ndranghetistico, la cui esistenza per i magistrati pone in serio pericolo il tranquillo svolgersi della vita della collettività interessata da tali presenze». E dalle indagini si scopre che i clan radicati in Lombardia sarebbero autonomi rispetto a quelli della'madrepatria' Calabria.
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